giovedì 4 giugno: ed + valentina d’accardi @ piede pernod n.5

Copertina 4 giugno

Valentina D’Accardi nuota molto bene. Forse è per questo che, la prima volta che l’ho vista – dopo averla ammorbata insieme a Marco Boccaccini con una discussione prevalentemente senza senso su “L’Albero della Vita”, ho aggiunto il carico da novanta – non so se si dice così, non sono un appassionato di carte – parlandole della piscina e di come è bello e salutare nuotare, una cosa che ti fa sentire davvero bene, ti toglie i pensieri, specie se ti fissi sulla linea blu che sta sul fondo, e insomma tutte queste cose che lei sapeva benissimo e di cui, presumibilmente, non gliene poteva fregare meno. Però, quello che io non sapevo, allora, era che Valentina D’Accardi è una fotografa bravissima. Ma brava davvero. Di quelle che adesso che c’è Instagram e tutti si sentono bravi, perché mettono un filtro alla foto che hanno fatto al loro calzino bucato e sembra che abbiano fatto la foto del secolo, una di quelle che quando vedi le sue foto, che si sviluppa pure da sola, dovresti cancellare instagram e tutte le applicazioni che hanno il simbolo della macchina fotografica e andare a studiare. Capra! A Piede Pernod numero 5, sulle pareti del Pastis, Valentina porta – con una scelta del tutto pertinente, visto che siamo a Bologna, se non l’avessi notato – una serie di scatti di Bologna stessa, tratti da un lavoro sul Fiume Reno e sui luoghi dimenticati, commissionato dall’IBC Emilia Romagna, già esposti a Rimini a settembre scorso. Le fotografie sono state sviluppate e stampate dall’artista, poi colorate a mano con interventi a fiamma libera.

Poi invece, davanti a questi scatti e si spera anche a te, c’è ED, uno che, se riesci a vederlo, dietro i tatuaggi, prima cantava in inglese ed era bravo. Ora canta in italiano. Ed è bravo lo stesso. Oltretutto, è probabilmente anche l’artista più citato della storia, almeno nella lingua di Dante, da quando si è deciso che la ‘e’ e la ‘e’ – audace, eh – una davanti all’altra stanno malissimo e allora si è pensato di introdurre la consonante che salva il culo a tutti. Ecco. Insomma, alla fine ED è una congiunzione ma anche Marco Rossi, un nome che, se ci pensi, è comune come la congiunzione di cui sopra e che uno dice “Ma non si poteva scegliere uno pseudonimo un po’ meno ordinario?”. E invece no. ED. Che viene a Piede Pernod a suonare, tra le altre cose, il suo disco “Meglio soli”, il primo in italiano, uscito per Tirreno Dischi e Audioglobe, soffice coma quelle torte di cui non impari mai la ricetta. Poi, vabbé, ED e Spadina Stufina tutta la vita.
Tutto ciò accade giovedì 4 giugno al Pastis di Via Belvedere 7, di fronte al Mercato delle Erbe. Forse per l’ultima volta. Quindi, vedi tu. Si comincia intorno alle 20.00
Valentina D’Accardi è in mostra a Bologna anche nell’ambito di “Hestia – la dimora, cinque artiste e una divinità“, a cura di Maura Pozzati, in corso fino all’11 Giugno presso l’Associazione Culturale Abc, in via Alessandrini 11, aperta dal martedì al sabato dalle 17,30 alle 19,30.
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