MARTEDì 5 maggio: HILO + WHO THE FUCK IS ALBERTO BECHERINI @ PIEDE PERNOD N.3

Copertina 5maggio

Forse tu neanche lo sai. Però, ecco, quella maglietta che ti metti per fare il bullo con le ragazze della tua classe, arrivando in skate fino alla porta, con un trick che da solo dice “porca miseria, quanto sono punk”, ecco, quella maglietta dei Rancid, l’ha disegnata Alberto Becherini, un nome che probabilmente non ti dice niente, perché sembra quello del compagno di banco al quale sono indirizzate le palline di carta che soffi da una cerbottana di fortuna, ricavata da una penna bic senza la punta. E invece Alberto Fucking Becherini, che una volta faceva l’operaio, da un po’ di tempo, senza neanche sapere come e perché, si è trovato a lavorare con un sacco di band della scena punk internazionale e con marchi di skateboard, agenzie di marketing e brand di abbigliamento. Arriva a Piede Pernod – al Pastis di Via Belvdere 7 – martedì 5 maggio, con una selezione di lavori realizzati su commissione e poster ristampati su carta telata ed incorniciati.

Dall’altra parte, in questo tripudio di teschi, rotelle, disegni di rotelle, pupazzi e disegni più o meno vintage, ci sono gli HILO, una band che io ancora mi chiedo come abbia fatto a non sfondare. Sono mostruosamente bravi, hanno la trombetta, fanno i cori, cantano delle canzoni che tu esci dal concerto e te ne liberi solo quando qualcuno ti dà una testata in fronte. E, insomma, hanno appena pubblicato questo disco “Rising Up & Rising Down” co-prodotto, registrato e mixato da Luca Piazza (bassista e producer della band “The Please”) presso lo Zen Garden studio di Cassano D’Adda (MI). Il titolo dell’album è liberamente ispirato all’omonimo saggio di William T. Volmann “Rising Up and Rising Down: Some Thoughts on Violence, Freedom and Urgent Means”. Ovviamente, quest’ultima parte, essendo davvero molto professionale e seria, l’ho copiaincollata.
Inutile dire che sarebbe bellissimo se il concerto te lo ascoltassi dentro e non a 600 metri, perché, ehi, devi dire a quella ragazza che il suo smalto si intona perfettamente col tuo panino al salmone ma la musica ti impedisce di farlo.
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